357 carte-numerate, 1a c.b. e 19 cc-nn. (manca l'ultima carta bianca). Grande Arbor Substitutionum con vari tipi di uccelli posati sui rami ed altre fiure, aloni sparsi, più evidenti al Frontespizio ed alle prime carte, sottolineature e annotazioni marginali a penna di antica mano, carattere semigotico.
Note sull'opera
Celebre giurista nato ad Arezzo nel 1400 e morto a Ferrara nel 1461. Studiò a Perugia ed ebbe come maestri Onofrio Bartolini e Angelo degli Ubaldi, passato a Bologna studiò con Giovanni da Imola e Floriano da San Pietro da cui ricevette, nel 1422, la laurea. Fu magistrato prima a Roma e poi a Norcia ove fu accusato di più reati nell'amministrazione della giustizia e messo in carcere per un anno. Poi, grazie alle suppliche fatte dai più celebri giureconsulti d'Italia in suo favore, riuscì a sfuggire sia al carcere che alla pena capitale. Si dedicò quindi all'insegnamento prima a Ferrara, poi a Bologna e poi ancora a Ferrara dove ebbe gran seguito di scolari. Ci ha lasciato, oltre al commento alle Istituzioni di Giustiniano (sua opera principale), un Tractatus de Maleficiis (è un commento ad un immaginario processo nel quale l'autore fa entrare a bella posta quanti più reati e complicazioni processuali riesce); De Re Iudicata; De Appellationibus e vari Consilia.
Note sull'autore
Gambiglioni AngeloCelebre giurista nato ad Arezzo nel 1400 e morto a Ferrara nel 1461. Studiò a Perugia ed ebbe come maestri Onofrio Bartolini e Angelo degli Ubaldi, passato a Bologna studiò con Giovanni da Imola e Floriano da San Pietro da cui ricevette, nel 1422, la laurea. Fu magistrato prima a Roma e poi a Norcia ove fu accusato di più reati nell'amministrazione della giustizia e messo in carcere per un anno. Poi, grazie alle suppliche fatte dai più celebri giureconsulti d'Italia in suo favore, riuscì a sfuggire sia al carcere che alla pena capitale. Si dedicò quindi all'insegnamento prima a Ferrara, poi a Bologna e poi ancora a Ferrara dove ebbe gran seguito di scolari. Ci ha lasciato, oltre al commento alle Istituzioni di Giustiniano (sua opera principale), un Tractatus de Maleficiis (è un commento ad un immaginario processo nel quale l'autore fa entrare a bella posta quanti più reati e complicazioni processuali riesce); De Re Iudicata; De Appellationibus e vari Consilia.