Bella copia della terza ed ultima parte delle Pandette o Digesto, comprende i libri da 39 a 50 (di particolare nota nel Lib. 50 i titoli De Verborum Significatione e De Regulis Iuris) in una edizione giuntina della Magna Glossa di Accursio che oltre alle note dei più celebri giuristi contiene anche le addizioni dei napoletani De Bottis e Caravita.
Glossa è una breve dichiarazione di una parola o di un passo oscuro di un autore. Col tempo venne ad indicare un genere speciale di interpretazione dei testi di diritto dovuto principalmente alla scuola bolognese. Quando l'opera dei glossatori si moltiplicò al punto che il testo della legge non era più visibile sotto la congerie delle Chiose, che presso i pratici avevano pur esse valore di leggi, tanto che la contradditorietà di tali Glosse favoriva sempre più i cavilli nelle cause forensi, si sentì la necessità di ridurla entro sicuri confini. Questo compito venne assunto dal grande giurista duecentesco Accursio che maneggiò un materiale enorme e diede vita alla Glossa Ordinaria o Magna Glossa che, al suo apparire, spazzò via tutta la letteratura precedente. L'autorità della glossa accursiana fu enorme in tutto il mondo e i gureconsulti posteriori da Baldo in poi furono tutti d'accordo nell'attribuirle una autorità indiscussa.
Note sull'opera
Arbor inciso a piena pagina, rinforzo al margine interno bianco delle prime 8 e delle ultime 5 cc., leggero alone all'angolo esterno bianco, qualche macchietta, alcune carte brunite.