Il De ortu et progressu Juris Mediolanensis del Verri, premesso al commento alle Costutuzioni è un'opera notevole della quale l'insigne storico P. Del Giudice dice di non conoscere nella letteratura giuridica del secolo decimottavo una esposizione di un diritto particolare così metodica, così densa, così esatta e compiuta. E' questo anche il primo lavoro di questo genere per Milano.
Le Nuove Costituzioni di Milano di Carlo V° del 1541 sono una rielaborazione delle leggi del Moro del 1529, frutto del lavoro dei Senatori E. Bossi, Fr. Lampugnani e Grassi. Collezione pregevole, divisa in cinque libri, divenne Legge nel Ducato relegando il diritto romano a legge supplementare. Il Verri ripubblicò queste Nuove Costituzioni del 1541 aggiungendovi, ad ogni capitolo le riforme, i decreti e gli ordini del Senato milanese, con dotti commenti, e per questi motivi, l'edizione da lui curata è considerata la migliore.
Note sull'opera
copia di notevole freschezza, doppio frontespizio, testata incisa con vignetta raffigurante il centro di Milano e belle iniziali, il tutto inciso da M.A. Dal Re.
Note sull'autore
Verri GabrieleIl Conte Gabriele Verri è stato uno storico e giurista milanese (Milano 1695-1782). Egli è il padre degli illustri fratelli: Pietro, Alessandro e Carlo. Fu alto Magistrato e tra i più importanti membri del Senato Milanese. Studioso e profondo conoscitore del diritto dei Comuni Medievali. In questioni di politica legislativa tenne un atteggiamento conservatore, in contrasto con quello dei figli. Ripubblicò le Costituzioni milanesi del 1541 aggiungendo ad ogni capitolo le riforme, i decreti e gli ordini del Senato, con dotti commenti.