Sono 181 Decisioni di metù '500 del Senato del Piemonte del quale Cacherano era Preside, in fine è presente anche una sua Dissertatio, seguono nel scondo tomo 5 lunghe Decisioni Lituaniche di Pedro Ruiz de Moros giudice a Vilnius, da segnalare la quinta sull'Usura.
Note sull'opera
sparsi tarletti marginali, rinforzi al margine esterno bianco di poche carte e sparsi leggeri aloni marginali al tomo I°, per il resto copia più che buona.
Note sull'autore
Cacherano OttavianoNacque agli inizi del XVI secolo dalla famiglia nobile dei Cacherano di Osasco, figlio secondogenito di Giovanni di Osasco, conte di Rocca d'Arazzo. Una volta compiuti gli studi di diritto, divenne nel 1530 avvocato fiscale generale dell'astigiano e del marchesato di Ceva. Dopo avere difeso le pretese dei Savoia e avere lottato (senza successo) contro l'occupazione francese come castellano dei duchi di Pinerolo, riprese l'attività giuridica. Dal 1552 operò anche a Ivrea e Vercelli, ancora per difendere le prerogative ducali. Si occupò anche di questioni economiche, venendo nominato senatore da Emanuela Filiberto di Savoia, che lo fece trasferire a Nizza. Dopo la stipula della pace di Cateau-Cambresis (1559) e la restaurazione feudale dei Savoia, ebbe il feudo di Coassolo (in aggiunta a quello paterno di Rocca d'Arazzo), a cui ne aggiunse presto altri; divenne secondo presidente del Senato di Piemonte poco dopo, nel 1560; infine nel 1575 fu nominato gran cancelliere di Savoia, la massima carica del Ducato di Savoia. Morì nel settembre del 1589 a Torino.
Ruiz de Moros PedroGiurista, poeta e umanista spagnolo nato nel 1515 e morto nel 1571. Studiò giurisprudenza a Leida, ma poi si recò in Italia per approfondire gli studi fermandonsi a Bologna dal 1538 al 41 e lì conseguì la laurea avendo come maestri Alciati e Parisio. Si trasferì in Polonia per insegnare diritto romano nella Università di Cracovia. Entrato nelle grazie di Sigismundo Augsto, seguì la corte che si trasferì da Cracovia a Villnius dove divenne consigliere reale. Nel 1558 fece parte della commissione preparatoria del Secondo Statuto lituano, che fu pubblicato nel 1566. A Vilnius fu anche giudice, agli ordini del cancelliere Radvila il Nero. Nel 1566 ottenne la carica di arciprete della chiesa di San Juan a Medininkai, dove fondò una scuola di diritto e scienze umane. Continuò ad intervenire negli affari del regno, come quando ci fu un tentativo di ribellione a Danzica (1568-1570), dove partecipò come inviato reale, intervenendo nelle difficili trattative tra il re e la città.