Opera principale del grande giurista trecentesco pavese De Ferraris cui dedicò 15 anni della sua vita, testo fondamentale per Notai e Giuristi.
"La Practica costituisce una raccolta dei principali tipi di libelli e formule giudiziarie, attinti maggiormente alla prassi forense di Pavia nel periodo al quale risale la compilazione dell'opera: L'autore aggiunge ad ogni formula un ampio commento, nel quale dimostra un'ottima conoscenza dei fatti e delle persone interessate. Mentre esamina i vari libelli il F. dedica la sua attenzione oltre che al diritto processuale anche a quello materiale, come la proprietà, le successioni, le obbligazioni. Nella stessa cornice processuale riesce ad inserire una severa critica dei suoi contemporanei, constatando che su mille cittadini, novecento vivono di furti e rapine, deplorando la decadenza dei costumi, la scarsa preparazione dei giudici e dei pubblici ufficiali, le cavillazioni dei causidici, volte soltanto a fomentare le liti. Egli non lesina le critiche ai governanti e al clero. La rarità di quest'opera in Italia deriva probabilmente dall'intervento delle autorità ecclesiastiche che, in clima controriformista, ne ordinarono la distruzione". C.f.r. Treccani, Dizionnario Biografico degli italiani.
Note sull'opera
bell'Arbor Consanguinitatis inciso in legno alla carta 226, bei capolettera ornati e figurati, bella marca tipografica ripetuta in fine, margine interno bianco del frontespizio e di alcune carte dell'index rinforzato, leggeri aloni sparsi, rare sottolineature e note marginali a penna di antica mano, tarletti puntinali al margine inf. bianco di alcune carte.
Note sull'autore
De Ferraris Giampietro"Legum Doctor Excellentissimus" nato a Pavia intorno al 1364 da una famiglia di giuristi. Studiò a Pavia e dove insegnò diritto civile. Fu eletto priore del Collegio dei Giureconsulti e Vicario Generale di Teodoro, Marchese del Monferrato per il quale redasse il decreto generale delle cause della città. Morì probabilmente nel 1421. Ci ha lasciato un'opera magistrale la Practica Papiensis che ha avuto la foruna di molte edizioni.