Intorno al 1880, con la scomparsa di Pescatore e di Pisanelli, il M. divenne il «pontefice massimo» dei «proceduristi» italiani e il suo enciclopedico e informatissimo Trattato, scritto con stile chiaro ed elegante, rappresentò per lunghi anni il punto di partenza di ogni studio sul processo civile.
Note sull'opera
mancano il tomo VI e VII.