Il testo è il risultato di una lunga opera di composizione avviata con una raccolta di quaestiones (esami di problemi giuridici o di normative particolari) dibattute da vari giuristi e soprattutto dallo stesso G. e da questo compilata fin dagli inizi della sua attività di docente. Dalla raccolta G. trasse dopo il 1312 una prima collezione sistematica di quaestiones, che chiamò mercuriales perché dibattute nella giornata di mercoledì, ordinate sulla base degli ambiti tematici (tituli) delle diverse compilazioni del diritto canonico. In un secondo momento, precedente l'anno 1336, al fine di offrire uno strumento di agevole consultazione per la materia del titolo De regulis iuris del Liber Sextus, rielaborò la precedente raccolta. Vi inserì altre sue quaestiones, nel frattempo prodotte, e integrò il tutto con un vero e proprio commento. L'opera ebbe anche una nuova struttura espositiva, basata sull'ordine alfabetico degli incipit delle diverse regulae iuris. C.f.r. Treccani Dizionario Biografico degli Italiani.
Note sull'opera
leggeri aloni alle prime carte, minuscoli tarletti marginali sparsi, tarletto al margine inf. bianco delle cc. 81-120, qualche sottolineatura e nora marginale a penna di antica mano.
Note sull'autore
D'Andrea GiovanniInsigne giurista nato a Rifredi di Mugello (Firenze) verso il 1272 e morto di peste a Bologna nel 1348. Ebbe come maestri in diritto romano, Martino Sillimani e Riccardo Malombra, in diritto canonico fu discepolo del grande Guido da Baisio che gli conferì il grado di dottore. Fu amico del Petrarca. Divenne celebratissimo maestro di diritto canonico nell'Università di Bologna dal 1301. Negli anni 1307-09 passo a Padova perchè su Bologna pesava l'interdetto pontificio. In seguito ritornò ad insegnare a Bologna. E' autore di importanti commenti al Corpus Juris Canonici, al Tit. De Regulis Iuris e allo Speculum di G. Durante.