monumentale trattato sulla figura del Procuratore nello Stato Pontificio dal punto di vista storico e di tutte le sue possibile sfaccettature alla luce del Moto Proprio del 1834 (il Codice di Procedura Civile di Gregorio XVI°) definto dall'autore: "colui il quale è incaricato della procura di un altro, e che tratta in Suo nome" e anche “… Fra le persone all’utilità pubblica, e privata dedicate, la più interessante, e necessaria Ella è senza dubbio quella del Procuratore. Egli è quello a cui vita, onore, libertà e sostanze restano affidate… La vedova, il pupillo, il miserabile, il pellegrino, il ricco, il nobile, il Principe, e lo Stato ricorron tutti alla valevole di lui difesa, ed han tutti bisogno dell’opera sua..”.
Note sull'opera
ottima copia, separatori coevi in carta applicati tra un volume e l'altro.