Nel 1591 Roberto iunior, sceglie, tra gli "infiniti" autografi posseduti , 148 consilia del nonno. Pur privi della geometria dello Speculum, i Consilia rivelano altrettanta limpidezza stilistica. Nel merito toccano tasti delicati: per esempio gli effetti del patto nudo nella contrattazione mercantile, la liceità della tortura, l'arbitramento degli indizi, la verifica del principio universitas delinquere non potest. Particolarmente originale il parere che fissa incidentalmente criteri differenziali tra peccatum, delictum e crimen
Note sull'opera
alcune carte brunite, errori di numerazione, un paio di carte antiposte, strappetto alla carta 67 della 2a parte.
Note sull'autore
Marantae RobertiInsigne giurista vissuto a cavallo tra il XV° e il XVI° secolo. Ancor giovane fu chiamato ad insegnare alla Università di Salerno dove restò per alcuni anni con gran seguito di studenti tanto che molti affermarono che rese celebre l'accademia più di ogni altro suo predecessore. Contenso da molte Università, scelse Napoli e poi in Sicilia. Morì nel 1530, uno dei suoi figli seguì le orme paterne e fu spinto da un suo illustre maestro, Mantua Benavide, a pubblicare postuma l'opera più importante del Maranta, ovvero il Tractatus de Ordine Iudiciorum che ebbe una tale diffusione da essere rinominato Speculum Aureum Advocatorum.